La contribuzione alla Cassa Mutua di Assistenza
La percentuale di contribuzione prevista dai Regolamenti della Cassa Sanitaria e della Cassa Sociale della CMA è uguale per Dipendenti, Esodati, Pensionati ed è.
• 1,10% per la Sanitaria (art.8 del Regolamento)
• 0,19% per la Sociale (art.5 del Regolamento).
Dipendenti ed Esodati versano uno 0,01% in più per il Comparto Superstiti alle cui prestazioni i Pensionati non accedono.
La contribuzione si calcola sull’ammontare di tutte le voci di retribuzione soggette a contribuzione INPS (per i dipendenti), o sull’imponibile utilizzato per determinare i contributi INPS dovuti per il periodo di esodo (per gli Esodati) o sull’ammontare dell’intera pensione comunque percepita (per i Pensionati).
Il contributo MEDIO per il Dipendente si aggira intorno agli 800 euro annui, quello per il Pensionato intorno ai 600 euro. La differenza è determinata dall'entità del reddito su cui è calcolata la percentuale di contribuzione.
I rinnovi dei contratti nazionali consentono una dinamica delle retribuzioni dei dipendenti in servizio che è "sconosciuta" per le pensioni che nella grande maggioranza dei casi invece subiscono una notevole riduzione della percentuale di perequazione all'inflazione. Ricordiamo che anche quest’anno il Presidente della nostra Associazione in Assemblea Ordinaria della CMA ha nuovamente mostrato disponibilità da parte della categoria a contribuire con una somma aggiuntiva alla percentuale prevista nei Regolamenti per tutto il tempo necessario a ritrovare l'equilibrio dei conti di CMA se il Consiglio (nell'ambito di uno sforzo comune) vorrà proporre ai Soci in Assemblea una pluralità di interventi sia lato entrate che lato uscite.
Aumento dei contributi o taglio delle prestazioni ?
Nell'ambito delle possibili soluzioni volte a risanare il deficit strutturale di CMA, segnaliamo una questione di carattere "fiscale" che - oltre agli aspetti solidaristici che sono ovviamente prevalenti - ci porta a ritenere preferibili ritocchi alla contribuzione rispetto a tagli delle prestazioni. Infatti per coloro che non raggiungono l’importo di 3.615,20 euro quale somma dei contributi versati da se stessi e dall’azienda a enti o casse aventi esclusivamente fine assistenziale, il costo implicito di un aumento dei contributi o di un taglio dei rimborsi di pari ammontare non è uguale. A titolo di esempio, 100 euro di maggiori contributi hanno un costo netto che, in base all’aliquota IRPEF marginale del singolo socio, può andare da 57 a 77 euro. I contributi sono infatti deducibili dal reddito imponibile e quindi si risparmia il 23% di 100 euro per chi ha un reddito imponibile fino a 28.000 euro, il 35% di 100 euro per chi ha un reddito imponibile fino a 50.000 euro e il 43% di 100 euro per chi ha un reddito imponibile superiore a 50.000 euro. Invece 100 euro di minori rimborsi ottenuti dalla CMA hanno per tutti un costo netto di 81 euro, perché la maggiore spesa è detraibile direttamente dalle imposte da pagare solo nella misura del 19%:.
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